Per ricostruire il quadro di insieme del contatto tra l’italiano e le lingue censite sono disponibili per ogni lingua i prospetti introduttivi.
Il prospetto introduttivo consiste in una breve presentazione di ciascuna delle varietà di interesse, divisa in paragrafi omogenei, a firma della persona o del gruppo di persone che hanno lavorato alla raccolta dei dati. In questo modo sarà possibile confrontare le indicazioni generali sulle varietà esaminate e sulla metodologia utilizzata nella rilevazione dei dati. Naturalmente, in base alla natura della lingua interessata e alle sue peculiarità si darà diverso spazio alle informazioni più rimarchevoli.
In linea di massima, il prospetto contiene un profilo, con indicazioni specifiche sulla lingua descritta: famiglia e tipologia linguistica, presenza di varietà all’interno della stessa lingua, area in cui viene usata, numero orientativo dei parlanti, paesi nei quali è lingua ufficiale, eventuale presenza di consistenti comunità di parlanti fuori dal paese d’origine, cenni di storia linguistica (con particolare riguardo a qualità e intensità dei contatti con altre lingue e alle politiche linguistiche eventualmente attivate nel paese o nei paesi in cui si parla la varietà in questione). Si è deciso di trattare in forma autonoma le varietà di lingue che si sono diffuse in altre aree del mondo: è il caso delle grandi lingue europee (inglese, francese, portoghese, spagnolo e tedesco) per le quali anche la dimensione del contatto con l’italiano ha assunto caratteristiche particolari, legate alla storia migratoria italiana e in generale alla specificità locale. Si è stabilito un criterio di raggruppamento diverso a seconda delle lingue interessate e più o meno dettagliato in base alla diversa rilevanza del fenomeno del prestito dall’italiano: così per il tedesco sono state individuate le aree del tedesco di Austria, di Svizzera e di Alto Adige-Südtirol, mentre per il francese si sono definite aree più ampie, che includono più stati nazionali: oltre al francese di riferimento, sono considerate varietà autonome il francese-Europa (che include per esempio sia la Svizzera sia il Belgio), il francese-Africa (nel quale vengono censiti italianismi diffusi nell’area magrebina ma anche in stati francofoni come Burundi, Camerun, Madagascar, Rwuanda, ecc.), il francese-Americhe, il francese-Oceano Indiano, il francese-Oceano Pacifico.
Nel prospetto vengono inoltre presentati la situazione lessicografica, con una breve storia della tradizione lessicografica e una panoramica sulla disponibilità attuale di strumenti di descrizione della lingua stessa, e il metodo adottato per la raccolta degli italianismi, con l’indicazione delle fonti utilizzate e del metodo di lavoro seguito.
Particolarmente interessante risulta la possibilità di offrire in questa sede una valutazione d'insieme degli italianismi, che consente di valorizzare i dati di maggiore rilievo nell’ottica della quantità (numero degli italianismi raccolti) ma soprattutto della qualità: ambiti semantici più rappresentati; caratteristiche dei prestiti (adattati, non adattati, ecc.); presenza significativa di fenomeni diversi (per es. pseudoitalianismi o italianismi di secondo grado); epoca di maggiore penetrazione delle parole italiane; attuale vitalità dei prestiti dall’italiano.
Nel prospetto si ricavano infine, dove necessario, le corrispondenze grafico-fonetiche, cioè il sistema utilizzato per la traslitterazione di lingue che non si servono dell’alfabeto latino, e le avvertenze per la lettura delle parole nella lingua da parte del lettore italiano. Le trascrizioni fonetiche vengono indicate secondo i segni dell’alfabeto fonetico internazionale (IPA: versione 2015: https://www.internationalphoneticassociation.org/sites/default/files/IPA_Kiel_2015.pdf).
Chiude il prospetto una presentazione in forma ragionata dei riferimenti bibliografici utilizzati per la raccolta degli italianismi e delle risorse utili per la descrizione del rapporto tra lingua studiata e prestiti.