Franco - Osservatorio degli Italianismi nel Mondo

FRANCO In lavorazione

Lingue romanze Significati totali: 2 Forme totali: 2

Francese	Francese	2 forme in lavorazione 2 significati	Vedi le forme
franco de portIn lavorazione (1 significato) francoIn lavorazione (1 significato)

Lingue germaniche Significati totali: 2 Forme totali: 2

Inglese	Inglese	1 forma in lavorazione 1 significato	Vedi le forme
francoIn lavorazione (1 significato)
Tedesco	Tedesco	1 forma in lavorazione 1 significato	Vedi le forme
frankoIn lavorazione (1 significato)

Lingue slave Significati totali: 1 Forme totali: 1

Polacco	Polacco	1 forma in lavorazione 1 significato	Vedi le forme
frankoIn lavorazione (1 significato)

Altre lingue europee Significati totali: 6 Forme totali: 2

Ungherese	Ungherese	2 forme 6 significati	Vedi le forme
portó [portoː]. s. econ./comm./fin. (✝) il prezzo da pagare per una spedizione postale, per un trasporto (ÉKSz, Bakos, Tótfalusi, Osiris, seconda metà dell’Ottocento; Secondo ÉKSz, Bakos, Osiris, Tótfalusi nell’ungh. dal tedesco.) s. econ./comm./fin. (sovra)prezzo (o tassa, multa) da pagare alla consegna di una spedizione postale (ÉKSz, Bakos, Tótfalusi, Osiris, ?; Anche nel composto portóbélyeg ‘francobollo per il pagamento del servizio in questione’.) frankó [frɒnkoː]. agg. pop. pop. 'ottimo' ( EWUng, ÚESz, Osiris, 1944; 1944: EWUng; Nell’ungh. (in cui la parola è entrata a più riprese) è un prestito dal tedesco, in cui si aveva una forma risalente all’ital. franco ‘libero da tributi’ (EWUng); Osiris la fa risalire al lat. In questa accezione ultimamente anche come sost. ‘il giusto, la verità’, anche nell’espressione gergale megmondja a frankót ‘dire la sua, dire ciò che viene ritenuta l’unica verità’, usata anche ironicamente. V. anche tuti.) avv. pop. veramente, infatti (ÉKSz, ?) avv. econ./comm./fin. (⧖) liberamente da tributi ( EWUng, 1780; 1780: EWUng) agg. (✝) incerto, azzardo ( EWUng, 1862; 1862: EWUng)

Ungherese

Vedi le forme

portó [portoː].

s. econ./comm./fin. (✝) il prezzo da pagare per una spedizione postale, per un trasporto (ÉKSz, Bakos, Tótfalusi, Osiris, seconda metà dell’Ottocento; Secondo ÉKSz, Bakos, Osiris, Tótfalusi nell’ungh. dal tedesco.)
s. econ./comm./fin. (sovra)prezzo (o tassa, multa) da pagare alla consegna di una spedizione postale (ÉKSz, Bakos, Tótfalusi, Osiris, ?; Anche nel composto portóbélyeg ‘francobollo per il pagamento del servizio in questione’.)

frankó [frɒnkoː].

agg. pop. pop. 'ottimo' ( EWUng, ÚESz, Osiris, 1944; 1944: EWUng; Nell’ungh. (in cui la parola è entrata a più riprese) è un prestito dal tedesco, in cui si aveva una forma risalente all’ital. franco ‘libero da tributi’ (EWUng); Osiris la fa risalire al lat. In questa accezione ultimamente anche come sost. ‘il giusto, la verità’, anche nell’espressione gergale megmondja a frankót ‘dire la sua, dire ciò che viene ritenuta l’unica verità’, usata anche ironicamente. V. anche tuti.)
avv. pop. veramente, infatti (ÉKSz, ?)
avv. econ./comm./fin. (⧖) liberamente da tributi ( EWUng, 1780; 1780: EWUng)
agg. (✝) incerto, azzardo ( EWUng, 1862; 1862: EWUng)